Perché io sono come il mio gatto. Fingo granitico cinismo, ma sotto sotto sono dolciastra come una mela cotta. Siccome fa molto trendy, non posso fare a meno di scagliarmi contro San Valentino, ogni anno, fidanzata o no. Perché è una festa commerciale bla bla bla (a differenza del Natale: in comune ci sono solo le renne), perché ci si ama tutto l’anno, ma soprattutto perché i cioccolatini fanno ingrassare.
Per cui passo il mese precedente a dire alla Bestiola che noi no, non festeggeremo san Valentino, per i motivi succitati. Per poi, annualmente, rimangiarmi tutto pochi giorni prima, di modo che il povero malcapitato, che pensava di essersi svangato l’incombenza, deve invece organizzare tutto all’ultimo.

Ma capirete. Io derivo da quattro anni di singletudine. Felice, non dico di no. Ma il mio sogno per San Valentino è stato per quattro anni quello di squartare un peluche in un luogo romantico, e non ho trovato nessun amico che venisse con me. Perché a parole sono bravi tutti, ma sotto sotto ognuno di voi è un tenerone. Quindi adesso che ho la materia prima io San Valentino lo festeggio. Ma non con i cioccolatini, perché il pericolo di dovermi rimettere a dieta prima della prova costume è un buon deterrente.
A chi è single, consiglio di affrontare questo sgradevole giorno con l’ironia che ha permesso alla sottoscritta di non sprofondare in questi ultimi quattro anni. E se proprio non ce la fate, domani vi omaggerò di un pensierino: un post sul mio ultimo aberrantissimo San Valentino, che ricordo ancora con le lacrime, non per la tristezza, ma per le risate di autocommiserazione ironica che ancora mi assalgono quando ci penso!



