Il Pedrocchi, lo dico per i non padovani, è uno dei nostri fiori all’occhiello. Quindi sono stata felice di essere invitata alla cena stellata di lunedì 19 novembre, la prima di una lunga serie di cene, visto che il caffè storico d’ora in poi rimarrà aperto tutte le sere.
Sono stata felice anche e soprattutto perché se mi segui da un po’ sai quanto adoro le cene a tema, e qui non poteva che essere declinato in grande stile: il dress code era A touch of gold, e la mia bradipaggine era già allertata per produrre qualcosa che andrà prontamente riciclato durante il periodo delle feste (gli outfit sono come il maiale, non si butta via niente!)
Naturalmente anche la tavola e l’arredamento erano all’altezza del dress code dorato: un trionfo di stelle e di glitter che avrebbe avuto bisogno di una luce meno soffusa per essere fotografato degnamente, ma volevo evitare di accecare gli astanti con il flash.
Dopo la tavola, mi sono messa a guardare i particolari dorati sfoggiati dagli altri. Niente di che, solo vestiti che ti fanno venire voglia di piantare tutto e andare a comprarteli immediatamente.
Come ovvio, le paillette la facevano da padrone
Foto: Caffè Pedrocchi
La scenografia era così curata che avrebbe emozionato anche Chiara Ferragni, che ci è più abituata di me. Del resto l’ho sempre detto: sono i particolari a fare la differenza, come il fazzoletto che veniva fuori dal taschino del personale del Pedrocchi
Foto: caffè Pedrocchi
Poi c’erano i vasi che brillavano sul pianoforte e la suonatrice d’arpa che ci allietava la cena come se fossimo nell’Ottocento
Foto: Caffè Pedrocchi
Se sei qui, probabilmente il menu non ti interessa più di tanto, ma due righe le devo scrivere assolutamente: sia perché potresti essere finit* nel mio blog per caso, sia perché l’oro sbrilluccicava anche dalle stelle degli chef che hanno cucinato:
Enrico Bartolini** (del Ristorante Glam Enrico Bertolini di Venezia) e Antonio Dal Lago* (Casin del Gamba, Altissimo, Vicenza) hanno affiancato Florian Bunea, il resident chef del Pedrocchi, e il pasticcere Gianni Zaghetto della Pasticceria Racca per farci venire l’acquolina in bocca con la loro personale declinazione della cucina tradizionale veneta, con galline padovane, risotto al ginepro e polpa d’anatra.
Non poteva mancare, per chiudere il pasto, il mio amato Pedrocchino, direttamente dal 1826 (la ricetta, eh!)
Ma bando alle ciance, perché so cosa vuoi sapere: come ero vestita! Anche qui, un piccolo disclaimer: la luce era veramente infame per la macchina fotografica, e per fare delle foto decenti avrei dovuto abbagliare col flash tutti gli astanti. Ma tanto sapete che questo outfit verrà prontamente riciclato, quindi avrai l’occasione di rivederlo!
La gonna me l’ha mandata l’anno scorso Be.shoppingonline, mentre la maglietta è una delle classiche di Intimissimi. Sopra un bolerino semitrasparente con dettagli gold che non ricordo di avere comprato, per cui 99% me l’ha passato mia madre, ed è della Kontatto. Su Instagram qualcuno ha tremato quando ho manifestato l’intenzione di presentarmi con le calze di pile che usavo quando lavoravo allo stadio (qui è arrivato il freddo di colpo, e siamo passati dai 13 ai 7 gradi). Niente paura, ho desistito e mi sono limitata ai 200 denari! Ho scelto di non indossare alcun accessorio a parte un anello abbastanza vistoso, ma in compenso ho abbondato con il punto luce dorato all’interno dell’occhio.
Prima di tornare sul divano bradipo, vorrei fare due menzioni d’onore: la prima è grafica. Sapete quanto mi piace creare immagini e inserti per agenda, e quindi non potevo che innamorarmi della veste grafica del menu
Per finire, in tutti i sensi, c’è stata la rivisitazione del Mont Blanc di Gianni Zaghetto di Racca. Non solo era buonissimo, ma quanto è adorabile quella spolveratina d’oro??
Che dire, dai lidi Bradipi è tutto. Vi ricordo che potete cenare al Pedrocchi ogni sera e gustarvi il Pedrocchino comodamente seduti in un caffè che emana storia da ogni pezzo di intonaco. Se l’articolo vi è piaciuto potete anche iscrivervi alla newsletter che vi avviserà ogni volta che esce un nuovo post!
** Se ti è venuto naturale venire a fondo pagina per sapere a cosa si riferivano quelle due stelline, mi sa che abbiamo studiato troppo sugli stessi libri: le stelle sono le Stelle Michelin degli chef in questione!